Tenute e vini di lunga tradizione

Il fascino di allora, la professionalità di oggi, i progetti del domani

L’associazione Tenute dell’Alto Adige è l’esempio cui guarda tutta la produzione vinicola del territorio. Queste aziende, infatti, nell’ultimo secolo sono state guidate da personalità carismatiche che hanno inciso profondamente sull’identità dei produttori vitivinicoli privati in Alto Adige.

Nel 1946 fu costituita l’Unione dei commercianti all’ingrosso di vino, pensata per promuovere il commercio e l’esportazione dei vini locali. Dal 1971, con la nascita dell’Unione vini altoatesina, i soci decisero di far prevalere gli interessi comuni di natura morale, giuridica e materiale legati alla viticoltura, alla vinificazione e alla distribuzione del vino.

Dal 2004, infine, quel sodalizio ha preso il nome di Tenute dell’Alto Adige, e raggruppa 33 tenute storiche e cantine private. La sua nuova denominazione rispecchia anche lo sviluppo che ha caratterizzato numerose cantine commerciali che, col tempo, si sono trasformate in tenute individuali. Sono tutte guidate da proprietari che dedicano anima e corpo alla produzione dei propri vini, contribuendo, ciascuno nel modo che gli è più congeniale, a rendere l’Alto Adige una terra di vini ricca di sfaccettature e di pregi da scoprire.
"I soci dell’associazione 'Tenute dell’Alto Adige' sono coinvolti personalmente in tutto il processo della produzione vinicola, dalla messa a dimora delle viti alla distribuzione commerciale dei vini. Tutti sono mossi dalla convinzione che il vino altoatesino sia un elemento imprescindibile, sano, gioioso e prezioso dello stile di vita che regna in Alto Adige."
MARTIN FORADORIPRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE “TENUTE DELL’ALTO ADIGE”
Vini Alto Adige
Il modo in cui questi produttori coltivano i propri vigneti, selezionano i conferitori, vinificano i propri vini e li raccontano a tutti noi, è lo specchio della loro filosofia di vita.
Vini Alto Adige
Vino bianco, vino rosso o spumante? Sono tutti ambasciatori nobili – e non di rado aristocratici – di quel vincolo inscindibile che lega i vignaioli di oggi alle risorse della madre terra e ai progetti lungimiranti dei loro antenati.
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